venerdì 8 gennaio 2010

Taralli Dolci della Nonna Mina

Questa è una delle ricette della mia infanzia della nonna Mina, che mia mamma fa ogni anno in occasione delle feste Natalizie, quando si ha un po' più di tempo da dedicare alla cucina e ci si diletta con piatti un po' diversi dal solito. Vi propongo qui la ricetta originale trascritta da mia mamma sotto dettatura della nonna, estrapolando le dosi dal suo modo di fare " a occhio"!



TARALLI DOLCI DELLA NONNA MINA

1 kg di Farina bianca 00
2.5 hg di zucchero

2 hg di burro o margarina
30 gr di ammoniaca per dolci (si trova in farmacia ma anche nei supermercati più forniti)
Un bicchiere di latte tiepido
Succo di 1 arancia e 2 mandarini
Scorza gratuggiata di 1 limone e succo di mezzo
1 bicchiere (circa 120 ml) di liquore all'anice o vermout
Chiodi di garofano sbriciolati o in polvere abbondanti
Cannella sbriciolata o in polvere abbondante

Mettere la farina in una ciotola molto capiente, aggiungere gli ingredienti nell'ordine mescolando ogni volta: zucchero, il burro fuso un po' raffreddato, le 2 spremute, la buccia e il succo del limone, l'anice, infine le spezie. Intiepidire il latte, scioglierci dentro l'ammoniaca per dolci e appena forma una schiuma, aggiungerla all'impasto.
Mescolare tutto molto bene perchè risulti un impasto omogeneo, morbido ed elastico.

La pasta va divisa e stesa come per fare gli gnocchi, valutarne quindi preventivamente la consistenza: se troppo morbido aggiungere altra farina, poco alla volta, se troppo sodo, aggiungere latte poco alla volta.
Procedere quindi a formare i " vermicelli" larghi un dito, lunghi circa 20 cm, richiuderli poi ad anello. Disporre i taralli su una teglia da forno con carta da forno, ben separati perchè gonfieranno, cuocerli a 180°-200° nel forno ventilato per 10 minuti circa, fino a che saranno " color biscotto". La pasta è già un po' scura per via delle spezie, per cui controllare a vista la cottura.
Con lo stesso impasto si posssono anche preparare le "cozze" e i.. chiamamoli cestini (perchè le donne di casa non si ricordano il
nome in pugliese che gli dava la nonna!), ovvero si stende la pasta col mattarello non troppo sottile, si ritaglia un cerchio di pasta di circa 10 cm di diametro, si mette un cucchiaino di marmellata a piacere (o di mosto cotto) nel centro e si richiude a metà bagnando il bordo con il latte e premendo bene per fare aderire e non far scappare fuori il ripieno durante la cottura.


I cestini sono praticamente la stessa cosa, ma invece che richiudere il cerchio a metà, si pizzica il
bordo in 4-5 punti a formare una specie di cestino dal fondo piatto, con la marmellata al centro.

Durante la cottura potrebbe sprigionarsi un odore di ammoniaca dal forno, ma non vi preoccupate è dato dal lievito, non se ne sentirà assolutamente il sapore!

I taralli sono fragranti e molto profumati, si sentono nettamente i chiodi di garofano. Sono leggeri e non unti, sono perfetti da inzuppare nel latte o anche nel caffè al mattino o sgranocchiare così. Buon appetito!!


1 commento:

Pomme de Terre ha detto...

Ma che bravaaaaaaaaa

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